I significati di Yin e Yang

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Copertina dell'articolo "i significati di Yin e Yang", una bambina al centro va verso un'isola volante con un castello, a destra un paesaggio in ombra con la luna, a sinistra un paesaggio luminoso con il sole
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I significati di Yin e Yang

Benché i significati di Yin (yīn, 阴 semplificato; 陰 tradizionale) e Yang (yáng, 阳 semplificato; 陽 tradizionale) siano ormai noti alla collettività, è bene dedicare dello spazio a qualche doverosa precisazione, in modo da eliminare qualsiasi dubbio residuo sul senso di questi due termini, così importanti nella arti marziali tradizionali cinesi e nella cultura cinese in genere.

Gli ideogrammi di Yin e Yang

Com’è nostra abitudine iniziamo con l’analizzare i caratteri che compongono entrambi i termini, riferendoci in particolar modo all’ideogramma nella forma tradizionale.

Notiamo subito che entrambi hanno in comune il radicale fu/yi (fù/yì, 阝) che è traducibile come “posto”, “luogo”.

Il significato di Yin

L’ideogramma di Yin è poi composto da 侌, a sua volta suddivisibile in due ideogrammi distinti: jin (jīn, 今) e yun (yún, 云), traducibili rispettivamente come “ora”,”adesso” e “nuvole”. Potremmo quindi tradurre Yin come “il luogo che ora è nuvoloso”. Per alcuni il radicale 阝rappresenta figurativamente una collina, per cui si potrebbe intendere poeticamente “il lato nuvoloso della collina” o “il lato ombreggiato della collina”.

Il significato di Yang

L’ideogramma di Yang, a destra del radicale 阝, ha invece 昜 (yáng) traducibile come “espandere”, “schiudere”, “aprire verso l’esterno”, ma anche come “luminoso”. Per analogia con Yin potremmo quindi tradurre il tutto come “il luogo luminoso” o “il lato luminoso della collina”.

Ideogrammi semplificati

In realtà anche la forma semplificata dei due ideogrammi ha mantenuto dei significati che ci aiutano nella trattazione. Accanto al più volte citato 阝troviamo infatti nel caso di Yin l’ideogramma yue (yuè, 月) che significa “Luna”; nel caso di Yang troviamo invece l’ideogramma ri (rì, 日) che significa “Sole”.

Yin e Yang: simboli grafici

Nelle rappresentazioni più comuni e diffuse si è soliti rappresentare lo Yin con il colore nero e lo Yang con il colore bianco. Lo schema di colori è facile da ricordare se si tiene a mente proprio la coppia “luce-ombra” che richiamano i caratteri stessi. Yin e Yang vengono però anche rappresentati graficamente con un segmento spezzato (Yin, vuoto) e un segmento intero (Yang, pieno), come nell’immagine che segue.

Rappresentazione grafica di Yin e Yang

Verrà richiamata questa rappresentazione soprattutto quando si parlerà delle Quattro forme (sì xiàng 四象), degli Otto Trigrammi (bā guà, 八卦) e dei Sessantaquattro Esagrammi (liùshísì guà, 六十四卦).

Yin e Yang come rappresentazione della dualità

Riportiamo un piccolo estratto de “Il Tao del Tai-Chi Chuan” di Jou Tsung Hwa [1]:

Yin e Yang sono gli opposti complementari che si uniscono per formare un tutto. Sebbene siano per natura differenti esiste una relazione armoniosa fra di essi. Ad esempio se c’è giorno deve esserci notte e se c’è la notte deve esserci il giorno. Il giorno è Yang e la notte è Yin. Sebbene tra loro la relazione sia quella tipica degli opposti, essi coesistono inseparabilmente come le due facce di una medaglia.

Il testo è già chiaro di per sé, Yin e Yang sono quindi rappresentazione di due opposti complementari interdipendenti. Finché non si passa alla visione unificata rappresentata dal Taiji, il semplice definire qualcosa come Yang, definisce automaticamente qualcos’altro come Yin, e viceversa. Considerare un’oggetto “caldo” porta automaticamente a definire l’esistenza di qualcosa di non caldo, e quindi “freddo”.

I significati di Yin e Yang: qualche esempio

Jou Tsung Hwa continua dicendo:

Un altro esempio di Yin e Yang è la relazione complementare di cielo e terra. Il cielo è Yang e la terra è Yin. Tra gli esseri umani l’uomo è Yang e la donna è Yin. Le caratteristiche dello Yang sono calore, movimento e forza centrifuga mentre freddo, immobilità e forza centripeta sono caratteristiche dello Yin.

Sostanzialmente lo Yang rappresenta tutto ciò che si espande, si muove, è pieno e in qualche modo è parte attiva, lo Yin rappresenta tutto ciò che si contrae, si ferma, è vuoto e in qualche modo è parte passiva. In rete si trovano numerose liste di “coppie” Yin e Yang. Non ci sembra utile proporne l’ennesima, dal momento che, una volta che è chiaro il concetto che rappresentano, è possibile stilare liste più o meno infinite di termini contrapposti.

Primo errore: la valutazione morale

Come già spiegato per quanto riguarda il Taiji, non bisogna cadere nell’errore di dare una qualsivoglia connotazione morale ai due principi. Spesso si è portati a fare quest’errore quando si associano a Yin e Yang dicotomie come “negativo-positivo” o “ombra-luce”, dal momento che diamo noi dei significati morali a queste coppie di termini. L’interdipendenza e complementarietà dei due principi dovrebbe di per sé essere sufficiente ad allontanare queste valutazioni errate. La valutazione Yin-Yang di un aspetto dovrebbe limitarsi alla mera constatazione delle sue caratteristiche di principio e/o archetipiche, senza assegnare alle stesse valutazioni morali legate a “giusto-sbagliato” o “meglio-peggio”. Nella respirazione, per esempio, la fase Yang (espirazione) e la fase Yin (inspirazione) sono ugualmente importanti e necessarie: il vero benessere risiede nella loro armonizzazione (medesima durata e intensità).

Secondo errore: yin o yang rispetto a cosa?

Il secondo errore comune risiede nel voler stabilire in assoluto la caratteristica Yin o Yang di qualcosa. Il Taijitu dovrebbe metterci in guardia da questo tipo di errori, dal momento che evidenzia chiaramente non solo come le parti di massimo Yin e massimo Yang racchiudano il seme del principio opposto, ma anche come la massima espressione di uno sia immediatamente antecedente alla nascita dell’altro. Un esempio semplice, che interessa la vita di tutti i giorni, è quello del calore. Percepire una cosa come Yang (calda), la rende calda in assoluto? O sarebbe più corretto dire che è calda rispetto a qualcos’altro (per esempio noi che la tocchiamo) e a sua volta è fredda (Yin) rispetto a qualcosa di più caldo ancora? Per ricollegarci all’esempio fatto in precedenza, non solo considerare un oggetto caldo ci porta automaticamente a definire il freddo, ma anche a definire qualcosa di “più caldo”.

Yin e Yang nel combattimento (Tui shou)

Jou Tsung Hwa scrive ancora:

Il Tui Shou ci insegna a rilassarci sia per poterci meglio difendere che per trovare una migliore posizione, ma mai ad abbandonare il proprio posto e ritirarsi unilateralmente. Proprio come l’albero che perde le foglie in inverno aspetta la primavera per germogliare e crescere ancora, così si dovrebbe utilizzare la caratteristica dello Yin per coltivare un punto in cui il mutamento inevitabilmente progredisce. Quando si raggiunge l’estremo dello Yin si può trovare l’inizio dello Yang e avere così l’opportunità di contrattaccare l’avversario.

Il Tui Shou, attraverso la pratica costante del Ting Jin (tīngjìn,听劲), consiste nell’ascoltare lo Yin e lo Yang dell’avversario per armonizzarci alle sue variazioni, al suo ritmo, e “opporre” al suo Yin il nostro Yang e al suo Yang il nostro Yin. Sempre considerando anche che il suo Yang, è Yin per uno Yang più grande, e viceversa.

Alcune citazioni per stimolare la riflessione

Riportiamo infine alcune citazioni estremamente profonde e rilevanti, sicuri della loro capacità di chiarire maggiormente i concetti esposti finora.

Respirazione Yin e Yang (Yang Jwing-Ming)

Vi è uno stretto legame tra lo stato del Qi e il respiro, e quindi anche quest’ultimo viene considerato yin o yang. Espirando, espellete aria dai polmoni, la mente si muove verso l’esterno e il Qi intorno al corpo si espande. Nelle arti marziali cinesi, l’espirazione viene generalmente usata per espandere il Qi al fine di inviare più energia ai muscoli durante un attacco: da ciò, potete intuire che l’espirazione è yang, espansiva, offensiva e forte. Ovviamente, sulla base della stessa teoria, l’ispirazione viene considerata yin [2].

Tui Shou (Catherine Despeaux)

L’adepto obbedisce unicamente ad un ritmo: egli non è che un’asse, un perno, ed assiste come uno spettatore all’alternarsi di Yin e Yang, così come il saggio contempla gli avvenimenti della vita, partecipandovi pur tuttavia con il proprio non agire [3].

I maestri sono soliti dire che i movimenti hanno come base il cerchio e come dinamica lo Yin-Yang; in altri termini, ogni movimento, è un alternarsi di Yin e Yang e diventa un cerchio [3].

Quando si parla dei piedi e delle mani in movimento, si usano i concetti di pieno (shí, 实) e vuoto (xū, 虚). Uno dei principi essenziali del Taiji Quan è il saper distinguere il pieno dal vuoto. Il vuoto è Yin, il pieno Yang. (…) Ripartire in modo uguale il peso del corpo sui due piedi è considerato un grave errore, perché in tal caso non c’è distinzione fra lo Yin e lo Yang, ma c’è immobilità ed i cambiamenti non possono venire effettuati con agilità. Questo errore si chiama “doppia pesantezza” (shuāng chóng, 双重, o del doppio peso, ndL) [3].

Yin e Yang (Sun Lutang)

Aprire significa estendersi e muoversi. Chiudere significa contrarsi e rimanere fermi. Aprire è yang e chiudere è yin. Avanzare, estendersi e muoversi sono azioni yang. Ritirare, contrarre e rimanere fermi sono azioni yin. Aprire e chiudere rimandano all’unico qi che si muove attraverso i vari cicli yin e yang. Il Taiji è l’unico qi [4].

Per approfondire

[1] Il Tao del Tai-Chi Chuan di Jou Tsung Hwa;

[2] Le radici del Qigong cinese di Yang Jwing-Ming;

[3] Taiji Quan di Catherine Despeux;

[4] Taiji Quan di Sun Lutang;

I significati di Dao e Taiji;

L’essenza dell’Arte Marziale Cinese;

Le quattro forme;

Questo articolo è stato scritto senza utilizzare in nessun modo l’IA.

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