I dodici segreti di Zheng Man Qing

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Fotografia del Maestro Zheng Man Qing, per l'articolo i dodici segreti di zheng man qing
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I dodici segreti di Zheng Man Qing

I dodici segreti (o formule) di Zheng Man Qing sono una selezione di dodici principi che il famoso Maestro di Taiji Quan ha considerato i più importanti da trasmettere. Come fa notare il Maestro, in passato diverse conoscenze venivano tenute segrete, sia perché potevano fare la differenza in un combattimento mortale, sia perché spesso i Maestri decidevano di condividere tutta la loro conoscenza solo con gli allievi più degni. Zheng Man Qing ha deciso di condividere questi dodici principi perché se ne avesse tenuto segreto anche uno solo “sarebbe comunque colpevole di aver salvato una perla mentre il suo paese va in rovina“.

I dodici segreti di Zheng Man Qing

Iniziamo quindi con l’elencare i dodici segreti di Zheng Man Qing (Zhèng Màn Qīng, 郑曼青), per poi dedicare a ciascuno una piccola spiegazione. Affianco alla nostra traduzione più o meno letterale, sono riportati il pinyin e i caratteri cinesi:

  1. Rilassarsi (sōng, 松);
  2. Affondare (chén, 沉);
  3. Discernere vero e falso, sostanziale e insostanziale (fēn xūshí, 分虚实);
  4. Perché il vuoto sia reale, la cima della testa spinge verso l’alto (xū líng dǐng jìn, 虚灵顶劲);
  5. La macina ruota, il centro non ruota (mò zhuǎn xīn bù zhuǎn, 磨转心不转);
  6. Afferrare la coda del passero come se si usasse la sega a croce (sì lājù shì zhī lǎn què wěi, 似拉锯式之揽雀尾);
  7. Non sono una gancio per la carne, perché ti appendi sul mio corpo? (wǒ bùshì ròu jiàzi, rǔ wèishénme guà zài wǒ shēnshang , 我不是肉架子,汝为什么挂在我身上?);
  8. Spingi con mano e piede senza sbagliare (bō bù dǎo, 拨不倒);
  9. Sii in grado di emettere forza (néng fājìn, 能发劲);
  10. Muovere la struttura in modo equo, corretto e omogeneo (bān jiàzi yào píng zhèng jūnyún, 搬架子要平正均匀);
  11. Prendi a cuore e seriamente la pratica (xū rènzhēn, 须认真);
  12. Quattro once possono muovere mille jin (sìliǎng bō qiānjīn, 四两拨千斤) (1 jin= 500gr).

I segreti di Zheng Man Qing: rilassarsi

Abbiamo già dedicato un articolo al Fang Song (fàng sōng, 放松), per cui rimandiamo a quanto scritto per chi volesse approfondire (e non l’avesse già fatto).

I segreti di Zheng Man Qing: affondare

Il Qi affonda nel Dan Tian (qì chén dāntián, 气沉丹田) è uno dei motti che prima si imparano studiando Arti Marziali tradizionali cinesi. Durante la pratica il corpo deve affondare, tutto il peso deve essere diretto verso il basso. Anche di questo abbiamo parlato nell’articolo sulla fisica e geometria dell’Arte Marziale. Zheng Man Qing sottolinea una cosa importante, il contrario di affondare è fluttuare. Nel momento in cui la sensazione che si ha nella pratica è quella di restare sospesi, invece che di sentire il corpo premere verso il terreno, allora si è in errore. Senza Fang Song non è possibile affondare, anzi si potrebbe pensare l’affondare proprio come la massima espressione del Fang Song:

Se uno è capace di rilassarsi completamente, questo è chen [1].

Fotografia del maestro Zheng Man Qing nella posizione di Pu Bu

Discernere vero e falso, sostanziale e insostanziale

Durante la pratica bisogna essere in grado di distinguere sempre sostanziale e insostanziale, vuoto e pieno. Zheng Man Qing sottolinea che la gamba sinistra è in tal senso connessa al braccio destro, la gamba destra al braccio sinistro. Quando una di queste due coppie è piena, l’altra è vuota e viceversa. L’errore più grande consiste nell’avere entrambi i lati “pieni” e prende il nome di “errore del doppio peso”. Deve essere sempre presente una “chiara separazione” [1].
Saper trasferire il peso è la chiave di questo principio. Tenere la postura durante il trasferimento, è la chiave della sua corretta esecuzione.

Il punto chiave del trasferimento di forza dalla mano destra a quella sinistra sta nella parte superiore della schiena, mentre il punto chiave del trasferimento di forza dalla gamba sinistra a quella destra sta nell’osso sacro [1].

Perché il vuoto sia reale, la cima della testa spinge verso l’alto

Il processo di “sospensione della cima della testa” è un po’ come legare qualcuno per la coda di capelli a una trave in modo tale che il suo corpo penzoli nell’aria (al di sopra del terreno). Egli è in grado di far ruotare tutto il suo corpo, ma non può né piegare la schiena né far cadere la testa, e nemmeno inclinarla da un lato o dall’altro [1].

Quest’idea permette al praticante di distendere interamente la colonna vertebrale durante la pratica. Assumere una corretta postura è primo essenziale passo per poter davvero rilassarsi, affondare e di conseguenza manifestare la forza in maniera corretta. Questo, nel Taiji Quan, significa rendersi vuoti per l’avversario.
Abbiamo quindi al tempo stesso, un movimento discensionale (chen) e un movimento ascensionale (legato alla postura). Si inizia a intravedere qui il concetto di spinta nelle quattro direzioni, che concluderemo tra poco.

La macina ruota, il centro non ruota

Durante la pratica il corpo ruota attorno a un asse fisso. La macina che ruota è quindi il bacino e le anche, che guidano ogni movimento. Il centro che non ruota sta invece a indicare il radicamento generato dai principi esposti finora.
Dal momento che in cinese Xin (xīn, 心), oltre che centro, è traducibile con mente cuore. Ci prendiamo la libertà di interpretare questo detto anche in relazione alla mente emotiva e al flusso di pensieri che genera. La mente che non ruota potrebbe essere anche un altro modo di indicare il legare la scimmia al palo.

Afferrare la coda del passero come se si usasse la sega a croce

Per comprendere questo principio bisogna innanzitutto avere a mente due cose. La prima è la tecnica Lan Que Wei, tradotto come “Afferrare la coda del passero”:

La seconda è il funzionamento della sega a croce:

Quello che vuole dirci Zheng Man Qing è che ogni tecnica (non solo quella che ha scelto come esempio) deve avere una fase piena e una vuota, in accordo con la forza dell’avversario. Se uno dei due ragazzi del video non seguisse “il ritmo” del compagno, la sega si incastrerebbe inevitabilmente nel tronco.

Ciò significa due cose in rapporto al Tui Shou (tuī shǒu, 推手) del Taiji Quan. La prima è che bisogna arrendersi a seguire gli altri. (…) In secondo luogo, “se gli altri si muovono appena, io mi muovo prima” [1].

Non sono una gancio per la carne, perché ti appendi sul mio corpo?

La stasi è come la carne morta appesa a un gancio di macelleria: come si fa a dire che abbia uno spirito? [1]

In questo caso, Zheng Man Qing sottolinea nuovamente l’importanza del cambiamento, dell’abilità di passare da vuoto e pieno e trasferire il peso. In particolare, nel Tui Shou il principiante tende a essere rigido, buttato sull’avversario senza reale capacità di cambiare le direzioni di spinta. In questo caso l’ammonimento di Zheng Man Qing è sufficientemente chiaro. La capacità di cambiare, poi, è ancora una volta connessa con il rilassamento, l’ascolto e la corretta postura.

Spingi con mano e piede senza sbagliare

Nell’effettuare una spinta non si deve prestare attenzione solo al braccio, bensì la forza che si imprime con la mano deve anche scaricarsi sul terreno attraverso il piede. Zheng Man Qing ci ricorda nuovamente l’errore del doppio peso:

I classici dicono: “Sprofonda su un lato è reattivo; avere il doppio peso è indolente” [1].

Addirittura il Maestro afferma che tutto il peso dovrebbe sprofondare su un solo piede, mentre il resto del corpo dovrebbe essere rilassato e leggero (pronto a cambiare). Questo punto è una sintesi tra l’affondare e il discernimento tra sostanziale e insostanziale.

Sii in grado di emettere forza

Con Fa Jin (fā jìn, 发劲) si intende “emissione della forza”.

Jin (forza interna) e Li ( , forza esterna) sono differenti. Jin proviene dai legamenti e Li proviene dalle ossa. Perciç Jin è morbida, vitale e flessibile; Li è invece dura, morta e rigida [1].

Nel Taiji Quan stile Chen è possibile vedere all’interno dei taolu, normalmente fluidi e lenti, delle tecniche portate in modo esplosivo: quelli sono i Fa Jin. Per avere un’idea più chiara di cosa sia un Fa Jin, proponiamo un video del Maestro Chen Bing:

Zheng Man Qing paragona Fa Jin allo scoccare una freccia con l’arco: tutto è reso possibile dalla flessibilità e morbidezza dell’arco. Inoltre, è possibile riassumere il fondamento del Fa Jin con due massime:

  • Afferra il momento e l’opportunità (Tīng Jìn 听劲 e Tōng Jìn 通劲).
  • I piedi, le gambe e il bacino devono agire insieme simultaneamente (Shēn Fǎ, 身法).

Muovere la struttura in modo bilanciato, corretto e omogeneo

Con questo principio Zheng Man Qing ribadisce ancora una volta l’importanza della corretta postura, del discernimento di vuoto e pieno e del coinvolgimento di tutto il corpo (shēn fǎ, 身法) nella pratica. Il movimento non deve essere “spezzato”, “scattoso” o rigido.

Prendi a cuore, e seriamente, la pratica

Già il Maestro Chen Zhenlei ha richiamato questo punto elencando le cinque qualità che dovrebbe avere un buon praticante. Zheng Man Qing vuole sottolineare l’importanza del prendere a cuore i principi e il loro significato, in particolare i tredici principi del Taiji Quan. Inoltre, nello studio coscienzioso è importante la trasmissione pratica da maestro ad allievo:

Anche dopo aver esaminato i Classici del Taiji Quan diverse volte, ancora non riuscivo a capirli se non dopo aver ricevuto l’istruzione del mio maestro. Allora realizzai che c’era un metodo specifico: senza la guida dell’istruzione orale era impossibile arrivare a comprendere [1].

Quattro once possono muovere mille jin

Questo è un detto famosissimo nelle Arti Marziali tradizionali cinesi. In italiano spesso reso con “Spostare 400kg con 400gr”. Su questo famoso detto Zheng Man Qing fa un esempio molto semplice e chiaro:

Prima dobbiamo distinguere tra deviare e spingere. (…) Per esempio, il bufalo d’acqua pesa quattrocento chili circa, ma la corda che gli passa nelle narici sarà di appena cento grammi. Nell’utilizzo della corda di cento grammi per deviare il bufalo di quattrocento chili consiste precisamente la tecnica del guidare. (…) Se venisse condotto per le corna o le zampe, la cosa non funzionerebbe così. Se si trattasse di un cavallo di pietra di quattrocento chili, potreste fare altrettanto? No. Gli esseri umani hanno lo spirito e, quando usano quattrocento chili per attaccare lo fanno in una direzione [1].

Abbiamo spiegato in maniera più esaustiva questa capacità di deviare quando abbiamo parlato della fisica e geometria dell’Arte Marziale.

I dodici segreti di Zheng Man Qing: concludendo

Questo piccolo dodecalogo contiene diversi principi importantissimi per la pratica delle Arti Marziali tradizionali cinesi, sebbene fosse stato stilato nell’ottica specifica del Taiji Quan. Benché avessimo già visto alcuni dei principi che Zheng Man Qing ha selezionato come più importanti, è pur vero che repetita iuvant. Inoltre, vedere le stesse cose spiegate e presentate da maestri diversi non solo permette di comprenderle meglio, ma conferma anche la validità di ciò che si studia, a nostro modo di vedere. Torneremo sicuramente tante altre volte a toccare gli stessi concetti, sempre cercando di mostrarli da un punto di vista differente in modo da facilitarne la comprensione e l’acquisizione.

Per approfondire

[1] Tredici Saggi sul T’ai Chi Ch’uan di Zhen Man Qing;

Fang Song, un rilassamento attivo;

I significati di Yin e Yang;

Perché nelle Arti Marziali è importante il combattimento?;

La fisica e la geometria dell’Arte Marziale;

Crediti fotografie di Zheng Man Qing.

Questo articolo è stato scritto senza utilizzare in nessun modo l’IA.

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