Dong Haichuan

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Dong Haichuan, Copertina articolo Dong Haichuan, raffigurazione del maestro
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Dong Haichuan

Dong Haichuan (Dǒng Hǎichuān, 董海川) è considerato il fondatore dello stile Bagua Zhang (Bāguà Zhǎng, 八卦掌). Nonostante sia vissuto in epoca recente, la sua figura resta avvolta nel mistero e si situa sempre al confine tra realtà e leggenda. Vedremo ora insieme la sua storia e qualche aneddoto che ci porterà sicuramente delle riflessioni profonde e costruttive.

Le origini di Dong Haichuan

Dong Haichuan, nato Dong Mingkui (Dǒng Míngkuí, 董明魁), era il secondo dei tre figli. Suo padre era agricoltore e probabilmente studioso dello stile Shaolin. La famiglia Dong viveva nel villaggio Zhuijiawu (Zhūjiāwù, 朱家坞村), nella contea Wen’an (Wén’ān, 文安) nella provincia dello Hebei (Héběi, 河北). Tre caratteristiche peculiari di Dong Mingkui erano il profondo senso di giustizia in difesa dei più deboli, la formidabile memoria e le braccia particolarmente lunghe. Alcuni testi riportano addirittura che “le sue braccia pendevano oltre le ginocchia”. Inoltre, godeva sin dalla tenera età di ottima salute e di una forza molto superiore alla norma. Dong Mingkui fin da bambino si legò molto a suo cugino Dong Xian (Dǒng Xiàn, 董宪), appassionato di letteratura e arti marziali, e grazie alla sua influenza si interessò anche lui a questi temi.

L’inizio dei viaggi

Le povere condizioni della sua famiglia lo spinsero però, intorno ai 16 anni, ad abbandonare gli interessi letterari per dedicarsi solo alle arti marziali. La sua sete di conoscenza lo portò ad abbandonare la sua città all’età di 26 anni e girovagare per incontrare altre persone con i suoi stessi interessi. Viaggiò per ben 13 anni girando diverse province e fu protagonista di diverse avventure e scontri, pertanto, per evitare di causare problemi alla sua famiglia o al suo villaggio, cambiò il nome in Haichuan, che si può tradurre con “Dalla mente aperta”. I testi raccontano che Dong Haichuan visitasse tutte le scuole delle città in cui si soffermava, studiasse gli stili che insegnavano, si confrontasse in combattimento con i rappresentanti migliori e poi si spostasse di nuovo in un’altra scuola.

Illustrazione di Dong Haichuan.

Le origini del Bagua Zhang

Si narra che proprio in questi anni, nella montagna Jiuhua (jiǔhuà shān , 九华山) nell’Aihui (Ānhuī , 安徽), incontrò un maestro taoista e divenne suo allievo. Diverse fonti riportano diversi nomi del maestro: Yun Pan (Yúnpán , 云盘), Huang Guan (Huáng Guàn, 黄冠) o Bi Chengxia (Bì Chéngxiá, 毕澄霞). Da questi apprese diverse pratiche ed esercizi eseguiti con i palmi e camminando in cerchio. Unendo queste conoscenze con le sue abilità marziali nel Fanzimen Quan (Fānzǐmén Quán, 翻子门拳) creò lo stile Bagua Zhang. Dong Haichuan legò enormemente la sua pratica marziale all’ Yi Jing (Yìjīng, 易经) e agli otto trigrammi (Bāguà, 八卦), associando ad ognuno di essi precise tecniche e direzioni di spostamento.
All’età di quasi quarant’anni tornò nella sua città natale per condividere con il clan le sue conoscenze.

Dong Haichuan nemico dei banditi

Spesso nei suoi viaggi Dong Haichuan incappava in villaggi minacciati da bande di banditi. In quelle occasioni non si tirava mai indietro e si mostrava sempre pronto ad aiutare la popolazione, anche a costo di sguainare la spada e mettere a repentaglio la sua vita. La sua reputazione “cavalleresca” si diffuse in lungo e in largo e alla fine capitava anche che i villaggi mandassero qualcuno a chiedergli aiuto. Qualche volta però, Dong Haichuan si rifiutò di aiutare.
In quel tempo giravano molte voci sui banditi guidati da Jiukui (jiǔkuí, 九奎) di stanza a Wangjiakou (Wángjiākǒu, 王家口), nella contea di Dacheng (Dàchéng, 大城).Un giorno Dong Haichuan ricevette una lettera d’invito a cena proprio da parte del capo dei banditi Jiukui e decise di andare da solo all’appuntamento, benché potesse sembrare una trappola per farlo fuori.

L’incontro con il bandito Jiukui

In realtà Jiukui fu molto gentile con lui. Si sedettero a tavola e Jiukui gli disse che lo ammirava per le sue gesta in difesa del popolo e gli rivelò che lui era un ladro per necessità: sapeva bene quanto fosse vergognoso ciò che faceva, ma doveva in qualche modo procurar di che vivere alla sua famiglia. Addirittura, gli chiese se in qualche modo potesse aiutarli a trovare una via d’uscita. Dong Haichuan era ben consapevole della difficoltà dei tempi e di quanto fosse difficile sopravvivere, sapeva anche che purtroppo non aveva modo di aiutarli e reindirizzarli nella giusta strada. Decise quindi di rifiutare educatamente la cena di Jiukui e andarsene. Da quel giorno, non rispose mai a richieste di aiuto che sapeva lo avrebbero portato a confrontarsi con Jiukui.

Dong Haichuan ricercato

Un giorno, arrivato a Suzhou (Sūzhōu, 苏州), Dong Haichuan si rilassò nel contemplare un piccolo ponticello con l’acqua del fiume che scorreva sotto. Udì delle grida e si diresse subito a controllare. Vide uno dei prefetti di Suzhou violentare una ragazza. Il suo arrivo mise in fuga il prefetto e Dong Haichuan soccorse la povera ragazza. Quella notte decise di fare irruzione nell’ufficio del prefetto e dopo una breve colluttazione lo uccise con un colpo di palmo. Avendo ucciso un funzionario imperiale, da quel momento Dong Haichuan divenne un ricercato e visse una vita da fuggitivo, senza fissa dimora.

La banda di Bazhou

Sempre fuggitivo, Dong Haichuan giunse a Bazhou (Bàzhōu, 灞州). Nella piazza del mercato vide un gruppo di banditi litigare con un vecchio che vendeva bastoni di frassino. Tanti spettatori assistetterò alla scena ma nessuno intervenne. Dong Haichuan intimò ai banditi di lasciare in pace il vecchio. Il loro capo in tutta risposta lo assalì correndogli incontro. Dong Haichuan si fece da parte schivando l’attacco e il bandito cadde a terra. Rialzatosi furente sferrò un calcio a Dong Haichuan. Questi afferro la sua caviglia e lo fece nuovamente cadere a terra. A quel punto gli altri banditi estrassero le armi. Si racconta che fossero venti. Dong Haichuan afferrò uno dei bastoni di frassino del vecchio e sgominò la banda. Giunte le guardie, lo arrestarono e lo portarono in prigione. Quella stessa notte però, Dong Haichuan ruppe le sue catene ed evase, tornando ad essere nuovamente latitante.

L’amico Dong Yu

Dong Haichuan decise di rifugiarsi per un periodo dall’amico Dong Yu (Dǒng Yù, 董玉), un funzionario imperiale.
È utile sottolineare che al tempo le guardie scelte dell’imperatrice erano eunuchi. La richiesta di poter diventare eunuco, all’epoca, era sottoposta principalmente da due categorie di persone: i poveri e i ricercati. I poveri aspiravano al ruolo perché dava loro una condizione economica stabile, permettendo comunque di vivere all’interno del palazzo con vitto e alloggio. Ai ricercati invece interessava maggiormente la possibilità di essere “riabilitati” per i crimini commessi. Dong Yu insistette a lungo per convincere Dong Haichuan a diventare eunuco, proprio per riabilitare la sua persona e abbandonare la vita da fuggitivo che ormai conduceva da troppo tempo. Alla fine Dong Haichuan cedette e si recò alla capitale.

Dong Haichuan alla corte del principe Su

Viste le sue eccelse abilità in combattimento, la richiesta di Dong Haichuan fu subito accettata e gli fu assegnata la mansione di servitore di té alla corte del principe Su (Sù qīnwáng, 肃亲王). In realtà, pare che fosse una spia con l’incarico di uccidere l’imperatore e che da tempo collaborasse con il Regno Celeste di Taiping (Tàipíng Tiānguó , 太平天国), un regime rivoluzionario che operò dal 1850 al 1864 e che era riuscito a insediarsi tra le guardie del corpo dell’imperatrice. Alcuni testi riportano inoltre che Dong Haichuan non fosse neanche realmente un eunuco, ma riuscisse a ritirare i suoi testicoli grazie a delle abilità apprese nel corso dei suoi anni di viaggio. Quando la rivolta contadina del Regno Celeste di Taiping fallì, Dong Haichuan restò comunque a palazzo.

L’esibizione di arti marziali

Un giorno a corte fu ospitata un esibizione di arti marziali. La sala era piena di ospiti e non c’era letteralmente spazio per muoversi. Dong Haichuan doveva però servire il té in tutti i tavoli. Prendendo seriamente la sua mansione, decisé di saltare di tavolo in tavolo superando gli invitati con i suoi balzi. Dal momento che non versò una sola goccia di te, tutti gli invitati e il principe stesso restarono increduli di fronte alla sua abilità. A gran voce venne richiesta una sua esibizione e Dong Haichuan eseguì Palmi che ruotano (Zhuǎn Zhǎng, 转掌, nome originale del suo stile) con passo circolare (tāng ní bù, 趟泥步). Di fronte a tale maestria, l’imperatore lo nominò eunuco di settimo grado e lo assegno a mansioni di maggiore responsabilità.

Dong Haichuan incontra Yang Luchan

Nel suo periodo a corte, Dong Haichuan incontrò il Maestro di Taiji Quan Yang Luchan (Yáng Lùchán, 扬露禅), noto anche come Yang Senza Rivali (Yáng Wúdí , 无敌). Pare infatti che Yang Luchan fosse stato convocato dal principe Su per confrontarsi con un’artista marziale del palazzo. Proprio mentre Yang Luchan combatteva con il suo avversario, Dong Haichuan passò nel giardino antistante reggendo un piatto di verdure con la mano. Yang Luchan scaraventò l’avversario proprio verso il giardino e Dong Haichuan, vedendo cadere l’uomo, corse verso di lui e riuscì ad afferrarlo al volo. Non solo gli risparmiò il rovinoso atterraggio, ma lo fece senza far cadere nulla dal piatto di verdure. Stupito dalla maestria di Dong Haichuan, Yang Luchan chiese di potersi confrontare con lui. I due Maestri si sfidarono, ma come disse in seguito proprio Yang Luchan “Posso competere con Dong Haichuan solo fino al pareggio”.

L’incontro con Liu Dekuan…

Esistono diversi racconti di famosi maestri che incontrarono Dong Haichuan e rimasero stupiti dalla sua maestria nell’arte marziale. Liu Dekuan (Liú Dékuān, 刘德宽), conosciuto anche come “Grande Lancia Liu” (dà qiāng Liú, 大枪刘), sfidò Dong Haichuan a duello con la sua lancia. Iniziato l’incontro non riusci a eseguire il primo attacco che si ritrovò Dong Haichuan alle sue spalle. Gettò la lancia a terra arrendendosi e gli chiese di diventare suo allievo.

…e con Liu Baozhen

Sorte simile toccò a Liu Baozhen (Liú Bǎozhēn, 刘宝真) soprannominato “Gambe volanti Liu” (fēi tuǐ Liú, 飞腿刘), espertissimo maestro di Chuo Jiao (Chuō Jiǎo, 戳腳). Durante una sua esibizione Dong Haichuan, di fronte alla bravura di Liu, non trattenne il suo apprezzamento e esclamò “Bravo!”. Liu Baozhen chiese chi gli avesse gridato ciò e Dong Haichuan si avvicinò per complimentarsi. Gli disse però che nonostante fosse così bravo non sarebbe mai riuscito a colpirlo. Liu Baozhen accettò la sfida e provò più volte con la sua tecnica a calciare Dong, senza mai riuscirci. Anche lui alla fine gli chiese di diventare suo allievo.

La morte di Dong Haichuan

Dong Hai Chuan morì nell’inverno del 1882. L’età della morte resta incerta e misteriosa anche se i più affermano che avesse circa 70 anni. Fu originariamente seppellito vicino al villaggio Xiaoniufang, subito fuori Dongzhimen a Pechino. Sulla sua lapide vennero scritti i nomi dei suoi discepoli principali e dei sui discepoli minori, cosa che fece in seguito nascere diverse controversie. Alcuni infatti lamentano di essere comunque stati suoi discepoli e di non figurare nella sua lapide. I nomi presenti nella lapide sono sessantanove, tra cui figurano, per citare i più famosi, Yin Fu (Yǐn Fú, 尹福), Cheng Tinghua (Chéng Tínghuà, 程廷华), Ma Weiqi (Mǎ Wéiqí, 马维棋), Shi Jidong (Shǐ Jìdòng, 史继栋), Liang Zhenpu (Liáng Zhènpǔ, 梁振圃) e Song Changrong (Sòng Chángróng, 宋长荣). Durante la rivoluzione culturale la lapide fu danneggiata pertanto nel 1981 la sua salma fu spostata nel cimitero Wen’an (Wén’ān, 文安), Pechino Ovest, e la sua lapide ricostruita.

Monumento funebre di Dong Haichuan (crediti).

Le parole di Sun Lutang

A proposito di Dong Haichuan, Sun Lutang, nel suo libro “Spiegazione della vera essenza dell’arte marziale” (Clicca per approfondire) scrisse:

La percorso della pratica ha lo scopo di unirsi alla Via, questo è il vero significato del passare a una condizione di vuoto e assenza di polarità perfetti. Tra quelli che ottennero questo risultato, nel Bagua Zhang ci fu Dong Haichuan, nello Xingyi Quan ci fu Li Luoneng (Lǐ Luònéng, 李洛能), nel Taiji Quan ci furono Yang Luchan e Wu Yuxiang (Wǔ Yǔxiāng, 武禹襄).

L’eroe…

Dong Haichuan incarna l’idea dell’eroe, che va alla scoperta del mondo, affronta mille difficoltà per poi tornare a casa per insegnare agli altri ciò che ha appreso. Rappresenta l’eroe anche per il suo forte senso di giustizia, che lo portò in diverse occasioni a rischiare la sua vita, sacrificarsi, in difesa degli altri. Anche l’ipotesi che davvero fosse entrato a far parte dei ribelli del Regno Celeste di Taiping si ben sposa con il suo senso di giustizia e di difesa nei confronti dei più deboli. Resta da capire cosa l’abbia portato, sedata la ribellione, a restare a corte. Probabilmente si rese conto del grande impatto che poteva comunque portare, nella capitale, grazie ai suoi insegnamenti.

…e la sua eredità

Il grande affetto che hanno dimostrato i suoi allievi nei suoi confronti, testimoniato dai monumenti che eressero vicino alla sua tomba, dimostra quanto in realtà vi fossero profondamente legati. Tutti loro si preserò carico di custodire e tramandare gli insegnamenti del loro maestro. Portare avanti una tradizione iniziata con una figura come la sua, da a ciascuno di noi grandi responsabilità e ci stimola sicuramente nell’impegnarci al meglio delle nostre possibilità nella pratica dello stile da lui creato.

Per approfondire:

Biografia (cinese)

Articolo con diversi approfondimenti (cinese)

Questo articolo è stato scritto senza utilizzare in nessun modo l’IA.

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