Arti marziali e respirazione

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Immagine di una donna che respira, l'aria respirata è colorata e evidenziata. Copertina dell'articolo Arti Marziali e respirazione
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Arti marziali e respirazione

È comune che chi si accosti alle Arti Marziali tradizionali cinesi, chieda lumi sulla respirazione e su come questa si accompagni alla pratica: o perché proviene da altre discipline legate alla meditazione, o per informazioni raccolte preliminarmente. In realtà, la respirazione è probabilmente una delle ultime cose di cui dovrebbe occuparsi il principiante e vediamo subito il perché.

Yin e Yang della respirazione

Quando abbiamo parlato del significato di Dao e Taiji, abbiamo visto come il Taijitu possa essere letto in senso circolare. Quindi, alla massima espressione della fase Yang di un fenomeno, segue il minimo della fase Yin, e viceversa. Ogni fase parte da un minimo, cresce e, arrivata al suo massimo, cede il passo alla sua complementare, che evolve allo stesso modo.
Un esempio importante di questo processo è costantemente osservabile (per nostra fortuna): la respirazione. Possiamo facilmente associare la fase di Inspirazione allo Yin e la fase di Espirazione allo Yang e ottenere un perfetto diagramma Taiji che si mostra in tempo reale.

Nel Taijiquan il significato originale del termine “respirare” è quello di “aprire e chiudere”: in questo senso “aprire” significa “espirare” e “chiudere” significa “inalare” [2].

In verità, la perfezione di questo diagramma dipende in larga parte da quale capacità di armonizzazione del respiro abbiamo realmente sviluppato.

La respirazione “naturale”

La maggior parte delle persone respira naturalmente “di petto”. Benché molto probabilmente non se ne ha memoria, non è sempre stato così, come ci ricorda Yang Jwing-Ming:

Normalmente, dopo la nascita un neonato ha l’abitudine di respirare con l’addome. Questa respirazione è profonda: dal momento che un bimbo immette una gran quantità di ossigeno, la sua mente è di solito più chiara di quella di un adulto. Quando una persona raggiunge i trent’anni, la sua respirazione diviene più superficiale, e la persona si affida ai movimenti del torace per respirare, mentre comincia a perdere la memoria, la capacità di pensare e la chiarezza mentale: a causa della superficialità del respiro, il diaframma non si muove più attivamente come prima e non può massaggiare gli organi interni. (…). Come potete vedere, la respirazione è fondamentale per la salute [1].

La respirazione con “l’addome” (diaframmatica)

Le parole di Yang Jwing-Ming non vogliono assolutamente indicarci che da questo momento in avanti tutti quanti dobbiamo respirare “con l’addome”. Sono tanti i Maestri che mettono in guardia sui diversi problemi (anche gravi) che può causare la forzatura della propria respirazione. La pratica della Arti Marziali tradizionali cinesi e/o del Qigong, porta naturalmente a sviluppare la capacità di respirare con il diaframma, senza forzature. Prima di prendere anche solo in considerazione la respirazione diaframmatica, come ci spiegano, è necessario armonizzare la propria respirazione naturale.

Armonizzare la respirazione naturale

Armonizzare la respirazione naturale significa uniformare lo schema respiratorio consueto. non dovete modificare intenzionalmente le vostre abitudini respiratorie mentre effettuate questo allenamento, perché Yi si concentrerebbe sul nuovo metodo, distraendosi da ciò che normalmente fate e sperimentate: armonizzare il respiro naturale significa concentrare la mente sulla comprensione del proprio modo naturale di respirare, sentirlo e, infine, guidarlo in una fase più rilassata e fluida [1].

Nel processo di armonizzazione del nostro respiro naturale, dobbiamo sempre tenere presenti queste otto caratteristiche che il nostro respiro dovrebbe avere:

  1. Calmo e silente (jìng, 静);
  2. Sottile (xì, 细);
  3. Profondo (shēn, 深);
  4. Lungo (cháng, 长);
  5. Continuo (yōu, 悠);
  6. Uniforme (yún, 匀);
  7. Lento (huǎn, 缓);
  8. Leggero (mián, 绵).

Yang Jwing-Ming continua infatti dicendo:

Nel primo stadio dell’armonizzazione del respiro, esso diviene calmo, agevole e tranquillo; una volta superata questa fase, il passo successivo consiste nel rendere la respirazione profonda, sottile, lunga e leggera [1].

Donne in fila che respirano rilassate durante una meditazione

Xin e Yi nella respirazione

Al fine di rendere la respirazione calma, fluida e tranquilla, dovete prima disciplinare la mente. Ricordate, la mente è il quartier generale di tutto l’essere: quando la mente non è stabile e calma, le emozioni, strettamente collegate al respiro, saranno agitate; ad esempio, se siete infuriati o eccitati, espirate con più forza di quando ispirate, mentre avviene il contrario se siete tristi [1].

Abbiamo visto le caratteristiche della mente emotiva Xin e di quella meditativa Yi. Anche per armonizzare la respirazione è necessario “Catturare la scimmia e domare il cavallo”. Il respiro è un importante segnale dello stato emotivo che stiamo vivendo. È estremamente probabile che chiunque abbia esperienza dei tipi di respiro associati a stati di ansia, gioia, preoccupazione, ecc; diverso è però averne consapevolezza nel momento: solo con la presenza possiamo prendere piena coscienza del legame tra respiro ed emozioni e quindi armonizzare il nostro respiro naturale.

Arti Marziali e respirazione

Premesso quindi che è sempre bene lavorare prima sull’armonizzazione del respiro naturale, e solo successivamente dedicarsi al respiro diaframmatico; vediamo in che modo associare il respiro al movimento. Questo è un bellissimo esempio di come spesso ci si aspetti di trovare qualcosa di complicato dove risiede, invece, una semplicità elementare.
Riportiamo le parole di Yang Jwing-Ming:

Nelle arti marziali cinesi, l’espirazione viene generalmente usata per espandere il Qi al fine di inviare più energia ai muscoli durante un attacco: da ciò, potete intuire che l’espirazione è yang, espansiva, offensiva e forte. Ovviamente, sulla base della stessa teoria, l’ispirazione viene considerata yin [1].

e di Chen Xiaoxing:

La regola generale della respirazione del quan è: quando ci si alza si inspira e quando ci si abbassa si espira; in chiusura inspirare, in apertura espirare; quando si accumula inspirare e rilasciando espirare [2].

Yin e Yang nella respirazione delle Arti Marziali

Per riassumere e schematizzare i due testi di sopra: qualunque esso sia, il movimento che ci accingiamo a eseguire ha una fase Yin e una fase Yang, esattamente come il respiro. È inevitabile quindi che il modo migliore per accordare e armonizzare respiro e movimento, sia far coincidere le due fasi Yin e le due fasi Yang degli stessi. Come abbiamo visto, la fase inspiratoria è Yin, la fase espiratoria è Yang; ma il movimento? Per i principianti potrebbe essere più difficile decodificare la caratteristica preponderante di un movimento in termini di Yin e Yang. Come riportano i due Maestri tutto ciò che apre e espande è da considerare Yang, tutto ciò che chiude e contrae Yin. Avere una buona comprensione di come funziona il principio Yin-Yang permette di decodificare al meglio ciascun movimento.

Respirazione nelle Arti Marziali…a tempo debito

Anche il processo di armonizzazione di respiro e movimento deve essere naturale e non forzato. Attraverso la pratica si riuscirà, naturalmente, nell’intento. Chen Xiaoxing ci mette in guardia sui problemi legati al forzare questo processo:

Detto questo, la regola prevalente è che tutti i respiri dovrebbero essere naturali, lisci e senza impedimenti.
In nessun caso dovrebbero essere costretti o affaticati a causa del movimento [2].

e ancora:

Se in questa fase ci si preoccupa prematuramente della respirazione, tentando di abbinare il respiro ai movimenti, ciò può facilmente portare a una respirazione innaturale e costretta, e questo è dannoso sia per la salute che per la propria pratica.
In questo stadio quindi uno studente dovrebbe semplicemente prestare attenzione a respirare naturalmente, mantenendo una mente calma e un corpo rilassato, e sforzarsi di seguire il corretto percorso di apprendimento dei movimenti [2].

L’importanza della respirazione nelle Arti Marziali

L’armonizzazione del respiro al movimento è quindi un risultato da ottenere attraverso la pratica, con calma e senza forzature. La sua importanza non risiede solo nella fatica spesa per ottenerlo, ma anche nell’abilità tecnica e marziale che permette di acquisire: maggiore capacità di esprimere la forza, flessibilità, rilassatezza e maggiori benefici alla salute.

Nel canone della boxe è scritto: “in grado di respirare, in grado di essere flessibile” (la capacità di respirare nel modo corretto ha una correlazione diretta con la flessibilità) [2].

In particolare, secondo Chen Xiaoxing, armonizzare la respirazione naturale prima e addominale poi, sono un requisito essenziale per poter realmente “comprendere il Jin” (): comprendere la forza e l’energia, nostre e del nostro avversario.

Dovremmo prestare attenzione alla coordinazione della respirazione con il movimento, e utilizzare una respirazione addominale sottile, uniforme, profonda e lunga per raggiungere lo stadio di comprensione del jin [2].

Per approfondire

[1] Le radici del Qigong cinese, Yang Jwing-Ming;

[2] Chen Taijiquan Maestri e metodi;

I significati di Dao e di Taiji;

Perché nelle arti marziali è importante il combattimento;

Arti Marziali e fatica.

Questo articolo è stato scritto senza utilizzare in nessun modo l’IA.

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