Zhong Kui, la storia dell’acchiappa-fantasmi

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Dipinto raffigurante Zhong Kui mentre afferra uno spirito malvagio, copertina dell'articolo Zhong Kui la storia dell'acchiappa-fantasmi
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La storia di Zhong Kui: l’acchiappafantasmi

La storia di Zhong Kui (Zhōng​ Kuí, 钟馗) ci richiama alla memoria la famosa canzone di un film: “If there’s something strange in your neighborhood, who you gonna call? Ghostbusters!”. Da tempo immemore infatti in Oriente ci si rivolge a lui quando si devono allontanare spiriti maligni dalle proprie case. Vedremo le diverse ipotesi, tra loro intrecciate, sull’origine di questa figura e gli insegnamenti (marziali e non) che è possibile trarre dalla sua storia.

La storia di Zhong Kui: l’origine del nome

Come abbiamo detto ci sono diverse ipotesi sull’origine di questa figura e del suo nome. Per certi versi le tre principali sono così intrecciate che probabilmente è impossibile non tenerle in considerazione tutte. Iniziamo da un’ipotesi sull’origine del nome legata al mondo vegetale.

L’origine “erboristica”

La prima teoria sull’origine di Zhong Kui è erboristica. Un filone di studiosi afferma infatti che questo nome in origine fosse legato agli Zhong Kui, dei particolari funghi usati in un rito per scacciare gli spiriti. Questo fungo ha una curiosa forma a martello. Per questo motivo, questa prima ipotesi, come accennato, si intreccia con la seconda.

Il martello magico

In questo caso, si ipotizza che il nome derivi da uno strumento magico a forma di martelletto usato per scacciare gli spiriti maligni, chiamato Zhogkui (zhōng kuí, 终葵, stessi suoni ma diversi caratteri). È possibile che sia stato chiamato così perché la forma richiamava quella del fungo? O che venisse usato anche assieme ai funghi? Non è dato sapere. Si sa però che chi adoperava il martelletto indossava anche una maschera inquietante, e questo si collega con l’ultima ipotesi.

Zhong Kui, il Jinshi

La terza e ultima ipotesi vede Zhong Kui come Jinshi (jìn​shì, 进士), un titolo che veniva dato a chi avesse superato l’ultimo, e più difficile, esame per ricoprire cariche imperiali. Inoltre, gli altri due protagonisti principali sono l’imperatore Tang Xuanzong (Táng​ Xuán​zōng, 唐玄宗), un piccolo spirito maligno Xu Hao (Xūhào,虛耗) e il famoso pittore Wu Daozi (Wú Dàozi, 道吴子). Come questa storia si colleghi alla precedente, lo vedremo a breve.

Il sogno dell’imperatore Tang

Si narra che l’imperatore Tang Xuanzong, tornato da una visita in montagna, si ammalò di una malattia piuttosto grave che lo costrinse a letto per più di un mese. Una notte sognò un piccolo fantasma che disse di chiamarsi Xu Hao: Xu perché guarda nel vuoto e ruba alle persone per gioco, Hao perché consuma la felicità delle persone trasformandola in dolore. Era vestito di cremisi, con una scarpa indossata e l’altra legata alla cinta. In mano aveva un ventaglio di bambù. Questi gli rubò il flauto di giada, la borsa ricamata di una sua concubina e scappò via. All’improvviso apparve un secondo fantasma: un uomo enorme, con folti capelli e barba arruffati, una tunica blu che lasciava un braccio scoperto e un cappello. L’omone afferrò il piccolo fantasma, gli strappò via un occhio e se lo mangiò; poi restituì la refurtiva all’imperatore.

La storia di Zhong Kui

L’imperatore Xuanzong stupito gli chiese chi fosse e l’omone gli raccontò la sua storia. Si chiamava Zhong Kui, veniva dal sud e assieme all’amico Du Ping (Dù Píng, 杜平), durante il governo di Tang Gaozu (Táng​ Gāo​zǔ, 唐高祖), decise di partecipare agli esami imperiali. Non solo li superò (guadagnando il titolo di Jinshi) ma lo fece con il punteggio massimo (Zhuàng​ Yuán, 状元). Tuttavia, a causa del suo aspetto malandato e del suo viso orrendo, l’imperatore Gaozu decise comunque di non assegnarli nessuna carica. In preda all’ira e alla disperazione Zhong Kui, si getto dalle scale del palazzo e morì. L’imperatore Gaozu, colpito dal gesto, decise allora di seppellirlo con gli abiti dei funzionari imperiali. Per questo motivo lo spirito di Zhong Kui, riconoscente, giurò che avrebbe protetto lui e la sua dinastia per sempre.

Zhong Kui il protettore delle case

L’imperatore Xuanzong si svegliò e si rese conto di essere guarito. Convocò allora il pittore Wu Daozi per fargli dipingere un quadro che raccontasse il suo sogno. Il pittore realizzò un’opera che descriveva perfettamente il sogno dell’imperatore e rappresentava con grandi dettagli anche la figura di Zhong Kui. Stupito da questa somiglianza, l’imperatore pagò l’opera cento monete d’oro e ordino che fosse pubblicata in tutto il paese, insieme alla racconto del suo sogno. Inoltre, ordinò al suo popolo di affiggere il dipinto a fine anno, in modo che Zhong Kui potesse proteggere tutte le case dagli spiriti maligni.

Dipinto raffigurante Zhong Kui che afferra uno spirito malvagio

Le altre rappresentazioni di Zhong Kui

Dal fungo al martello, dal martello alla maschera, dalla maschera al fantasma. Qualunque sia l’origine, l’usanza di appendere il ritratto di Zhong Kui per proteggere le case alla vigilia di capodanno è ben documentata. Dalla semplice rappresentazione con un cappello lacero e una tunica blu, si è passati ad un’uniforme scarlatta, un cappello nero, una spada, un ventaglio e cinque spiriti al seguito (cinque fantasmi-paggi). Inoltre, spesso è accompagnato da un pipistrello, animale di buon auspicio (fú, 福, “fortuna” è assonante a fú, 蝠, “pipistrello”). Tuttavia, il personaggio e le sue caratteristiche sono le stesse.

L’aspetto di Zhong Kui

Al di là delle bellezza della storia di questo personaggio della mitologia cinese, è interessante trarne uno spunto che in qualche modo conferma e dà forza a ciò che abbiamo già esposto in passato: l’importanza dell’aspetto esteriore. Per quanto Zhong Kui fosse capace, e lo era dal momento che arrivò primo in un esame decisamente complesso per l’epoca, fu scartato per il suo aspetto. Sebbene la vicenda possa, a seconda della propria sensibilità, risultare comica, triste o scandalosa, conferma l’importanza del detto Zheng jin wei zuo (zhèng jīn wēi zuò, 正襟危坐). D’altronde un funzionario imperiale, necessariamente lavora anche con l’immagine di sé. Non stupisce del tutto quindi la scelta dell’imperatore. Più in generale, al di là del ruolo che si ricopra o del mestiere che si svolga, l’impressione che si dà spesso aumenta di gran lunga le nostre possibilità.

Per approfondire

Zhong Kui, Wikipedia (cinese);

Articolo su Zhong Kui (cinese);

Aspetto esteriore e Arti Marziali.

Questo articolo è stato scritto senza utilizzare in nessun modo l’IA.

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