Wang Lang, il creatore del Tanglang Quan
Benché siano tutti abbastanza concordi nel considerare Wang Lang (Wáng Lǎng, 王朗) il creatore del Tanglang Quan (Tángláng Quán, 螳螂拳), lo stile della mantide religiosa, c’è un po’ meno accordo nello stabilire la storia e le origini di questo maestro della arti marziali tradizionali cinesi. Le teorie principali sulla sua storia sono tre, le vediamo ora di seguito.
Wang Lang durante la dinastia Liang
Un primo filone colloca la vita di Wang Lang durante la dinastia Liang (梁), quindi tra il 502 e il 557 d.C. Secondo questa narrazione Wang Lang era un monaco di Maoshan (茅山), originario di Taiyuan (Tàiyuán ,太原) nello Shanxi (Shānxī, 山西). Durante il governo dell’imperatore Wu (梁武帝), Wang Lang andò nel Maoshan per diventare monaco e visse con il suo maestro Tao Hongjing (陶弘景), noto anche come Tongming (通明). Si racconta che nonostante Tongming gli avesse trasmesso tutte le sue conoscenze, Wang Lang venisse irrimediabilmente sconfitto in ogni combattimento con i monaci Shaolin (Shàolín, 少林). Questo fece parecchio adirare il suo maestro, che gli rimproverò addirittura di aver fatto perdere ai monaci Maoshan la loro reputazione per diversi anni a venire.
Wang Lang crea il Tanglang Quan
In preda allo sconforto, Wang Lang un giorno vide una mantide religiosa catturare una cicala ed ebbe un’intuizione. Catturò delle mantidi e per diversi giorni ne studio le movenze per comprendere la strategia dei loro movimenti. Sulla base di queste movenze, sviluppò delle tecniche che allenò per diversi mesi. A questo punto, finalmente uscì vittorioso da un confronto con un monaco Shaolin, riabilitando il nome dei monaci Maoshan.
Confrontando però l’epoca della dinastia Liang con la storia del monastero Shaolin (Shàolín Sì, 少林寺), risultano forti incompatibilità che rendono questa storia poco verosimile.
Wang Lang durante la dinastia Song
Il secondo filone narrativo colloca invece la vita di Wang Lang durante la dinastia Song (宋), quindi tra il 960 e il 1279 d.C. In questa narrazione Wang Lang è uno dei famosi “18 antenati della boxe” (Quán Zǔ Shíbā Jiā, 拳祖十八家). La storia vede protagonista l’abate Fu Ju (福居), figura leggendaria a cui viene associato il realmente esistito Fu Yu (福裕), che invitò a Shaolin diciotto famosi maestri per migliorare le arti marziali del tempio.
Un testo con le Tecniche Segrete
Tutte le tecniche che questi maestri insegnarono a Shaolin, vennero trascritte in un testo intitolato Mi Shou (Mì Shǒu, 祕手, lett. Mani Segrete, Tecniche Segrete). Il manoscritto venne poi affidato ad un monaco taoista e in seguito se ne persero le tracce. Successivamente, durante il regno Qianlong (1735 – 1796), il testo riapparve e venne pubblicato con il titolo “Raccolta dei lavori sulle tecniche corte contemporanee cinesi” (Luóhàn Xínggōng Duǎn Dǎ, 罗汉行功短打), probabilmente nel 1794.
I 18 maestri invitati a Shaolin
Di seguito elenchiamo i diciotto maestri che furono invitati a Shaolin dall’abate e lo stile che questi insegnarono:
- Imperatore Taizu dei Song (太祖), Chang Quan (长拳);
- Han Tong (韩通), Tong Bei Quan (通背拳);
- Zheng En (郑恩), Chan Feng (缠封);
- Ma Ji (马籍), Duan Da (短打);
- Jin Xiang (金相), Ke Zhou Quan (磕肘);
- Liu Xing (刘兴), Gou Lou (勾搂);
- Yan Qing (颜青), Zhan Na (占拿);
- Wen Yuan (温元), Duan Quan (短拳);
- Sun Heng (孙恒), Hou Quan (猴拳);
- Mian Shen (绵盛), Mian Quan (面拳);
- Huai De (怀德), Shuai Lu (摔捋);
- Tan Fang (谭方), Gun Lou (滚漏);
- Lin Chong (林冲), Chuo Jiao;
- Meng Su (孟苏), Qi Shi Lian Quan (七势连拳);
- Yang Gun (杨滚), Gunjiang Zhiru (棍将直入);
- Cui Lian (崔连), Wo Li Pao Chui (窝里剖捶);
- Huang You (黄佑), Kao Shen (靠身);
- Wang Lang (王郎), Tang Lang Quan (螳螂拳).
Diversi maestri della lista sono però personaggi fittizi. Alcuni per esempio sono tra i protagonisti del classico cinese “I briganti”. Per questo motivo anche questa versione dei fatti è inverosimile.
Wang Lang tra dinastia Ming e Qing
Secondo questa versione dei fatti, la più attendibile, Wang Lang era originario di Jimo (Jímò, 即墨), nello Shandong (Shāndōng, 山东). Visse negli anni che compresero la fine della dinastia Ming (Míng, 明) e l’inizio della Qing (Qīng, 清). Fin da piccolo appassionato di arti marziali, studiò inizialmente a Shaolin. Dopo che il tempio fu bruciato a causa della ribellione contro la dinastia Qing e la restaurazione dei Ming, nel periodo di transizione tra le due dinastie (1618 – 1683), Wang Lang tornò nello Shangdong.
La creazione del Tanglang Quan, lo stile della mantide religiosa
Un giorno, vedendo una mantide lottare contro una cicala, fu affascinato dalla compostezza, precisione e velocità della mantide e da come utilizzava i suoi “avanbracci” come spade affilate, avanzando e ritirandosi ritmicamente e sferrando attacchi improvvisi. Questa immagine gli fu di grande ispirazione e, come racconta anche il primo filone narrativo, catturò alcune mantidi e passò diversi giorni a osservarle combattere. Codificò una serie di tecniche ispirate alle movenze dell’insetto e utilizzò il passo dello stile della scimmia come base per il suo nuovo stile. Successivamente perfezionò lo stile della mantide religiosa per tre anni.
Fonti storiche
In seguito tornò a Shaolin e viaggiò nell’Emei (Éméi, 峨嵋), Kunlun (Kūnlún, 昆仑) e Laoshan (Láoshān, 崂山), probabilmente partecipando a diversi tentativi volti a restaurare la dinastia Ming. Nei suoi viaggi integrò le tecniche del Tang Lang Quan con altri 18 famosi stili del nord. I maestri Sheng Xiao (升霄) di Qixin Tanglang Quan (七星螳螂拳) e Li Binxiao (李秉霄) di Meihua Tanglang Quan (梅花螳螂拳), di cui si anno diverse fonti storiche, vissero proprio in quell’epoca. Questo permette di ipotizzare che i due furono allievi diretti di Wang Lang o, al massimo, divisi da una sola generazione e rende quest’ultima collocazione storica la più attendibile.
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