L’essenza dell’Arte
Introduzione
Qual è l’essenza dell’arte marziale tradizionale cinese? Nel classico “Taiji Quan” (太极拳) Sun Lu Tang (孫祿堂) espone in modo estremamente chiaro e conciso quali sono i principi alla base del Taiji Quan e, per estensione, dell’arte marziale tradizionale cinese in genere. Li analizzeremo ora di seguito, commentando i singoli estratti del libro.
L’essenza dell’Arte per Sun Lutang
L’essenza dell’arte comprende i misteri di Un Principio (yīlǐ, 一理), Due Qi (èrqì, 二氣), Tre Poteri (sāncái, 三才), Quattro Forme (sìxiàng, 四象), Cinque Elementi (wǔxíng, 五行), Sei Armonie (liùhé, 六合), Sette Stelle (qīxīng, 七星), Otto Cancelli (bāguà, 八掛), Nove Palazzi (jiǔgōng, 九宮). Il nove è il termine ultimo, dal nove si torna all’Uno.[1]
Per Sun Lutang, l’essenza dell’arte marziale cinese risiede nella comprensione di nove misteri. Cercheremo ora, sempre citando il testo originale di spiegare meglio cosa rappresenta ciascuno di essi.
“Un Principio”, Il Taiji
“Un Principio” è l’Uno, il Tàijí (太极). Sun Lutang lo indica nel testo cinese come Yī Lǐ (一理), traducibile anche come un essenza interna, un ordine intrinseco. Il Taiji è rappresentato con il simbolo forse più conosciuto della tradizione cinese: il Tàijítú (太极图), erroneamente chiamato “Tao” (o “Dao”). Taiji Tu significa letteralmente “Diagramma, mappa, pittura del Taiji”. Con questa parola si vuole quindi indicare un modo per rappresentare simbolicamente il Taiji. Esistono diverse rappresentazioni del Taiji, non solo quella più comunemente conosciuta, e di seguito riportiamo le più diffuse:
Il Taiji rappresenta il principio supremo, ciò che sta al di là della dualità che percepiamo.
A conferma di quanto appena detto, Sun Lutang continua dicendo:
Un principio fa riferimento all’equilibrio del qi nel Taijiquan, che nasce nell’addome. Un principio è analogo al principio supremo (Tai Ji).[1]
“Due Qi”, le due polarità
I “Due Qi”, èrqì (二氣), sono lo Yīn (阴) e lo Yáng (阳), le due polarità. Ben lontane dal voler rappresentare una qualsiasi significato morale, nella tradizione cinese rappresentano i due stati contrapposti con cui si manifesta la realtà: alto-basso, grande-piccolo, vuoto-pieno, o, come riportano altre tradizioni, il dominio della dualità. Nella tradizione cinese Yin e Yang vengono rappresentati come “monogrammi” costituiti da una linea spezzata e una linea intera rispettivamente:
Sun Lutang continua dicendo:
I Due Qi rimandano ai due stati del corpo, ovvero movimento e quiete, e sono analoghi alle due manifestazioni (ovvero yin e yang, negativo-quiete e positivo-movimento).[1]
“Tre Poteri”, le tre abilità
I “Tre Poteri”, sāncái (三才), rappresentano per Sun Lutang tre caratteristiche dell’uomo. Prosegue infatti scrivendo:
I Tre Poteri sono testa, mani, piedi, e sono analoghi a superiore, mediano e inferiore.[1]
In diversi trattati sul Taiji Quan si parla anche di Cielo (Superiore), Uomo (Mediano) e Terra (Inferiore). Volendo però restare nell’ambito prettamente legato all’applicazione marziale è evidente come le tre sezioni del corpo siano di fondamentale importanza all’interno del combattimento.
“Quattro Forme”, le quattro direzioni
Le “Quattro Forme”,sìxiàng (四象), rappresentano le quattro grandi divisioni della cosmogonia taoista (Grande Yin, Piccolo Yin, Grande Yang, Piccolo Yang). Rappresentano quattro diversi modi in cui la forza può manifestarsi. Vengono raffigurati come “bigrammi” costituiti da due linee spezzate/intere:
Sun Lutang scrive:
Le Quattro Forme sono avanzare, retrocedere, guardare a sinistra e guardare a destra.[1]
Le ultime due Forme sono spesso tradotte anche come “andare a destra guardando a sinistra” e “andare a sinistra guardando a destra”, traduzione che permette di comprendere maggiormente anche l’applicazione marziale di questo concetto, ovvero spostarsi tenendo sempre il bersaglio a vista. In ogni caso, come ci spiega Sun Lutang, le Quattro Forme sono anche rappresentative delle direzioni di spostamento dell’essere umano.
“Cinque Elementi”, o cinque mutamenti
I “Cinque Elementi”, wǔxíng (五行), conosciuti anche come “Cinque Mutamenti” sono Acqua, Legno, Fuoco, Terra, Metallo. Rappresentano cinque manifestazioni diverse della forza e sono caratterizzati da diversi legami simbolici reciproci. Nello Xing Yi Quan sono anche rappresentativi di cinque tipologie differenti di tecniche. I più importanti sono il ciclo di generazione ( Acqua → Legno → Fuoco → Terra → Metallo → Acqua) e il ciclo di distruzione (Acqua → Fuoco → Metallo → Legno → Terra → Acqua). Nella figura seguente sono rappresentati entrambi i cicli (generazione in blu, distruzione in rosso):
Sun Lutang scrive:
I Cinque Elementi fanno riferimento a cinque tecniche: avanzare, retrocedere, guardare a sinistra, guardare a destra e costruzione del centro.[1]
In questo modo i cinque elementi derivano direttamente dalle Quattro Forme a cui viene aggiunto il Centro, o costruzione del centro. In particolare, l’associazione degli elementi alle direzioni è la seguente:
- Acqua → Indietreggiare (jìnbù, 进步);
- Fuoco → Avanzare (tuìbù, 退步);
- Metallo → Guardare a destra (yòupàn, 右盼);
- Legno → Guardare a sinistra (zuǒgù, 左顾);
- Terra → Tenere il centro (zhōngdìng, 中定).
“Sei Armonie”, armonizzare l’interno e l’esterno
Le “Sei Armonie”, liùhé (六合), rappresentano sei “armonizzazioni” che miriamo a ottenere durante la pratica delle arti marziali tradizionali cinesi. Sono suddivise in Tre Armonie Interne e Tre Armonie Esterne. Lasciamo alle chiare parole di Sun Lutang il compito di spiegarci meglio cosa si intende:
Le Sei Armonie rimandano all’essenza che si armonizza con lo spirito, lo spirito che si armonizza con il qi e al qi che si armonizza con l’essenza. Sono le Tre Armonie Interne. Le spalle si coordinano con le anche, i gomiti con le ginocchia, le mani con i piedi: queste sono le Tre Armonie Esterne. Unite alle Tre Armonie Interne, formano le Sei Armonie.[1]
Oltre all’armonizzazione di Spirito (shén 神), Qi (qì 气) e Essenza (jīng 精), i Tre Tesori (), è possibile trovare le Tre Armonie Interne anche espresse nella forma:
- il Cuore (xīn 心) si armonizza con la Mente (yì 意);
- la Mente si armonizza con il Qi (qì 气);
- il Qi si armonizza con la forza (jìn 劲).
“Sette Stelle”, sette parti del corpo
Le “Sette Stelle”, qīxīng (七星), si riferiscono come ci spiega Sun Lutang alle sette parti del corpo usate nel combattimento. Sono associate anche ad altrettanti punti dell’agopuntura, anche se probabilmente i più appassionati di manga avranno pensato immediatamente a Kenshiro.
Le Sette Stelle si riferiscono a testa, mani, spalle, gomiti, anche, ginocchia e piedi (ovvero le sette parti del corpo usate per combattere).[1]
“Otto Cancelli”, gli otto trigrammi
Gli “Otto Cancelli, bāmén (八门), sono anche chiamate gli Otto Trigrammi (bāguà, 八卦). Sono anche’essi, come i cinque elementi, simboli rappresentativi di una particolare manifestazione della forza. Diverse associazioni permettono di meglio identificare le loro caratteristiche, Sun Lutang ce li descrive attraverso le otto principali tecniche del Taiji Quan:
Gli Otto Cancelli sono le Otto Tecniche: parare, ritirarsi ruotando, premere, respingere, tirare, dividere, colpo di gomito e colpo di spalla. Sono analoghi agli Otto Trigrammi dell’Yi Jing.[1]
Le otto tecniche vengono studiate in modo estremamente approfondito nella pratica del Taiji Quan e nel Tui Shou (Mani che spingono). Sono inoltre alla base delle tecniche del Bagua Zhang (Il palmo degli otto trigrammi).
Senza voler ora scendere nel dettaglio, come per tutti gli altri principi, elenchiamo di seguito solo le associazioni simboliche più conosciute:
- kūn, 坤, sei spezzate, Terra, ritirarsi ruotando, lǚ (捋);
- gèn, 艮, ciotola rovesciata, Montagna, colpo di spalla, kào (靠);
- kǎn, 坎, pieno al centro, Acqua, premere, jǐ (挤);
- xùn, 巽, base spezzata, Vento, tirare, cǎi (采);
- zhèn, 震, coppa verso l’alto, Tuono, dividere, liè (列);
- lí, 离, vuoto al centro, Fuoco, respingere, àn (按);
- duì, 兑, debole sommità, Lago, colpo di gomito, zhǒu (肘);
- qián, 乾, tre continue, Cielo, parare, péng (掤).
Infine, in figura la rappresentazione grafica degli Otto Trigrammi, secondo le disposizioni di Cielo Anteriore, xiāntiān (先天):
e di Cielo Posteriore, hòutiān (后天):
“Nove Palazzi”, o Nove Costellazioni
Sui Nove Palazzi, jiǔgōng (九宮), analogamente a quanto descritto a proposito delle Quattro Forme e dei Cinque Elementi, Sun Lutang afferma che derivano direttamente dagli Otto Trigrammi considerando anche il centro.
I Nove Palazzi (o Costellazioni) rimandano agli Otto Cancelli più la costruzione del centro.[1]
L’essenza dell’arte marziale cinese: conclusioni
Con questo articolo abbiamo voluto fornire giusto una descrizione sintetica dei principi descritti da Sun Lutang, di quella che è per lui appunto l’essenza dell’arte marziale cinese. Scenderemo più nel dettaglio durante gli allenamenti e nei prossimi articoli. Già però la semplice lettura di questo testo, con le descrizioni del Maestro Sun Lutang, forniscono numerosi spunti di riflessione e numerose chiavi di lettura applicabili strettamente all’arte marziale o più per esteso alla vita di tutti i giorni (è bene ribadirlo sempre). Ad esempio, aver ben presenti anche solo da un punto di vista teorico il concetto di vuoto e pieno, le direzioni, le sezioni del corpo, le principali forze in gioco e quali tecniche queste possono generare, costituisce un bagaglio di conoscenze che ci permette davvero di sperimentare il combattimento in un’altra ottica.
Per approfondire:
Taiji Quan, di Sun Lutang, LUNI EDITRICE;
[1] – Taiji Quan, Sun Lutang, LUNI EDITRICE, traduzione di Valeria Pazzi. Ideogrammi e Pinyin aggiunti dall’autore dell’articolo;
0 commenti