I tre errori del principiante
Diversi maestri delle Arti Marziali tradizionali cinesi parlano dei tre errori del principiante. In realtà, viene usato un termine decisamente più forte, traducibile come “danno” o “calamità”, a voler ben sottolineare l’importanza che davano alle conseguenze di questi errori e alla loro repentina correzione. Vediamo quali sono i tre errori e come possiamo evitarli o superarli.
Errori, calamità, pericoli, danni
Prima di vedere in cosa consistono i tre errori del principiante, ci soffermiamo come sempre sul significato delle parole. Il termine cinese per riferirsi a questi “tre errori” è San Hai (sān hài, 三害). Il termine Hai è traducibile come “qualcosa che arreca del danno”, “che ferisce”, “che causa problemi”, come “danno”, “male” o “calamità” [1]. Nella traduzione italiana del testo di Zhao Minhua (Zhào Mínhuá, 赵民华) sul Bagua Zhang stile Cheng (Chéng shì bāguà zhǎng, 程氏八卦掌) [2], è stato usato il termine “pericoli”. Leggendo però la loro descrizione redatta da Sun Lutang (Sūn Lùtáng, 孙禄堂) [3], in particolar modo in riferimento agli effetti di questi errori, si è portati probabilmente a propendere per i termini più “forti”. Per semplicità continueremo a usare il termine “errore”, ma tenendo sempre a mente le sfumature di significato della parola.
I tre errori del principiante: san hai
Fatta questa precisazione, vedremo ora quali sono i tre errori del principiante e quali sono le principali cause che portano a commetterli.
I tre errori, San Hai, sono:
- Troppa energia;
- Sforzo impacciato;
- Pancia in dentro, petto in fuori.
I tre errori del principiante: Uno, troppa energia
Il primo dei San Hai consiste nello sprecare energia. Il principiante esercita i movimenti con troppa forza e rigidità. Inoltre, spinto dall’impazienza nell’eseguire una tecnica che manifesti una certa “forza”, si affida erroneamente alla sola forza muscolare, contraendo e affaticando in modo eccessivo e dannoso il corpo. Sun Lutang rincara la dose affermando diversi concetti importanti. In primo luogo, sottolinea come l’eccessiva rigidità porti in sé una grande fragilità. Citando il Daodejing (Dàodéjīng, 道德经): “”. In secondo luogo, lo svolgere gli esercizi con troppa durezza e forza porta al formarsi di “ritorni di energia” che possono danneggiare il praticante, in particolar modo i polmoni. Il principiante può facilmente sperimentare la prima “calamità” avvertendo infatti dei dolori al petto e difficoltà respiratorie, che si manifestano anche nell’affanno e nel “fiatone”. Non a caso Zao Minhua si riferisce al primo errore parlando di “affanno”.
Dietro il primo errore
Il principiante può commettere il primo errore sia per una sua eccessiva rigidità mentale e fisica, sia perché frettoloso nel voler eseguire la tecnica correttamente e manifestare agli altri la propria “forza” e capacità, sia cercando di imitare la forza che manifesta il suo maestro. Le arti marziali cinesi si basano sostanzialmente sullo sviluppo della “forza morbida”, una forza data dalla tecnica e dalla presenza/intenzione più che dai muscoli. Occhi inesperti possono non riconoscere la forza morbida del maestro che osservano, e cercare di imitarla in modo però rigido, cadendo quindi nel primo dei tre errori.
Troppa energia: alcuni consigli per i principianti
È importante comprendere fin da subito che le Arti Marziali tradizionali cinesi non vanno assolutamente d’accordo con la fretta e le scorciatoie. Riuscire a trovare la pazienza per dedicare il giusto tempo a ogni passo del proprio percorso di studio è fondamentale. Inoltre, è utile iniziare a cimentarsi nel rilassare veramente il proprio corpo, magari dedicando diversi momenti della giornata al suo ascolto, per cominciare a sentire dove e perché non è rilassato. Tutti gli esercizi di rilassamento sono anch’essi ovviamente utili. Chi pecca di superbia invece potrebbe non rendersene conto ma. in quel caso, crediamo che nelle Arti Marziali tradizionali cinesi le lezioni di umiltà siano sempre dietro l’angolo.
I tre errori del pricipiante: Due, sforzo impacciato
Lo sforzo impacciato è quello di chi esegue determinate tecniche in modo rigido e impreciso. Il principiante ancora non possiede gli schemi motori necessari a controllare il corpo nella sua totalità (shēnfǎ, 身法). Per cui, potrebbe non riuscire a concentrarsi sui movimenti di braccia di una tecnica, senza “perdere di vista” il movimento di gambe a questi associato, e viceversa. Inoltre, i movimenti di ogni tecnica vengono eseguiti in modo disarmonico e poco fluido. Il “non fluire” della tecnica porta al “non fluire” dell’energia, portando diversi dolori muscolari e articolari. Secondo Sun Lutang, tutto questo porta inoltre anche a problemi cardiocircolatori.
Dietro il secondo errore
Il principiante ricade nel secondo errore soprattutto se sedentario e poco avvezzo all’attività motoria. Chi è già allenato riesce ad imparare nuovi movimenti più rapidamente, commettendo quindi il secondo errore per tempi più brevi. Può anche succedere inoltre che le attività svolte in precedenza abbiano comunque permesso lo sviluppo di un certo grado di rilassamento corporeo, portando anche in questo caso ulteriori vantaggi.
Sforzo impacciato: alcuni consigli per i principianti
Il consiglio principale, anche in questo caso, è quello di non avere fretta. Dedicarsi con calma allo studio dei fondamentali, che spesso scompongono la tecnica in singoli movimenti semplici, è la cosa migliore da fare. Inoltre, inizialmente è bene evitare di cercare di avere subito il controllo mentale di ogni parte del corpo, imparando invece ad affidarsi all’intelligenza corporea. Si potrà scoprire piacevolmente che a volte i movimenti fluiranno meglio e senza intoppi o “goffaggini”.
I tre errori del principiante: Tre, Pancia in dentro, petto in fuori
Benché sia lo slogan di qualsiasi film sui militari che si rispetti, la postura pancia in dentro e petto in fuori è assolutamente sconsigliata. Il detto della tradizione “spalle come l’orso” richiama subito alla mente una chiara immagine di come deve essere una corretta postura marziale: petto sgonfio e spalle rilassate. Inoltre, la pancia in dentro, soprattutto nel principiante, non permette di respirare bene con il diaframma, altro aspetto importante sia da un punto di vista marziale che del benessere del praticante. Sun Lutang sottolinea poi che “Pancia in dentro, petto in fuori” porta il praticante a non “avere radici”: “i suoi piedi fluttueranno verso l’alto leggeri come lenticchie d’acqua”. Questo porterà tutte le tecniche a non avere un baricentro armonico e di conseguenza una posizione instabile.
Piccolo cenno alla Medicina Tradizionale Cinese
Secondo Sun Lutang il terzo errore, inoltre, genera una forza di risalita contraria alla naturale circolazione dell’energia nel corpo umano. Secondo la medicina tradizionale cinese infatti questa va dall’alto verso il basso nella parte frontale del nostro corpo, dal basso verso l’alto nella parte posteriore. Il famoso detto Qi Chen Dan Tian (qì chén dāntián, 气沉丹田) “il Qi scende nel Dan Tian riassume tutte le precedenti considerazioni. Zao Minhua aggiunge inoltre che il Qi che non scende verso il Dan Tian può essere causa di fiato corto, sensazione di soffocamento e tensione muscolare.
Dietro il terzo errore
Alla base del terzo errore c’è una scorretta postura e l’abitudine a respirare “di petto”. Sotto sforzo, questa viene in un certo qual modo amplificata, portando maggiormente a gonfiare il petto e contrarre l’addome. Il praticante imbocca istintivamente una strada che, invece che aiutare, danneggia.
Sforzo impacciato: alcuni consigli per i principianti
La pratica della Arti Marziali tradizionali cinesi lavora fin da subito sulla postura. Praticare con costanza e pazienza aiuterà immediatamente a correggere il terzo errore. Come negli altri casi, ascoltare il proprio corpo e correggerne la postura durante tutta la giornata, aiuta sicuramente a liberarsi da questo errore in tempi più rapidi. Per quanto riguarda la respirazione, anche in quel caso si possono fare esercizi quotidiani, ma si sconsiglia sempre di forzare questo aspetto, perché potrebbe causare più danni che miglioramenti.
I tre errori del principiante: conclusioni
Sun Lutang è chiarissimo nel sottolineare l’importanza di correggere questi tre errori iniziali il prima possibile. Una pratica sbagliata può infatti portare danni al corpo che è sempre meglio evitare. Secondo il Maestro, superare questi tre errori significa raggiungere gli obiettivi del livello iniziale di pratica delle Arti Marziali.
Chiudiamo questo articolo con la stessa citazione con cui Sun Lutang chiude il suo capitolo sui tre errori:
树德滋, 滋恶务本.
Shù dé zī, chú è wù běn.
Semina la virtù per farla fiorire. Taglia il male alla radice.
Per approfondire
[1] Significato di San Hai;
[2] Bagua Zhang, Sun Lutang;
[3] Il Bagua Zhang di stile Cheng, Zao Minhua;
L’essenza dell’Arte per Sun Lutang.
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