I significati di Dao e di Taiji
I significati di Dao e di Taiji sono spesso confusi. La parola Dao (dào, 道; o Tao in Wade-Giles) rievoca subito alla mente un simbolo ben preciso, anch’esso ormai piuttosto conosciuto e diffuso, ma che non rappresenta assolutamente il Dao, bensì il Taiji (Tàijí, 太极). Inoltre, è comune che quello stesso simbolo venga spiegato come rappresentazione di Yin (yīn, 阴) e Yang (yáng, 阳). Oppure, ancora, che gli si attribuisca il significato “Nel male c’è sempre un po’ di bene, nel bene c’è sempre un po’ di male”. Entrambe spiegazioni imprecise, come vedremo, per rappresentare un simbolo così pregno di significato.
Iniziamo subito vedendo cosa si intende con Dao.
Il significato di Dao
La parola Dao viene tradotta come via, strada, percorso ma anche come principio, verità, morale, ragione, abilità, metodo. A questa parola è indissolubilmente associato uno dei più importanti classici della tradizione cinese: il Dao De Jing (Dào dé jīng, 道德经, o Tao te ching, Wade-Giles). Il titolo di questo testo viene comunemente tradotto come “Classico della Via e della Virtù”, usando appunto il significato di Via per il termine Dao.
Il primo verso del Dao de jing
Riportiamo di seguito il primo verso del Dao De Jing [1]:
道可道非常道
dào kě dào fēi cháng dào
Il significato dei singoli caratteri
Per permettervi di impostare una traduzione vostra, riportiamo anche il significato dei singoli caratteri:
- 道: Via, Cammino, Principio, Verità, Moralità, Ragione, Abilità, Metodo, Dao, Dire, Parlare, Conversare, Dottrina, Guida;
- 可: potere (aver possibilità), permettere, essere in grado di, approvare, veramente, certamente, star bene, calzare;
- 道: Via, Cammino, Principio, Verità, Moralità, Ragione, Abilità, Metodo, Dao, Dire, Parlare, Conversare, Dottrina, Guida;
- 非: non è, sbagliato, scorretto, non, rimproverare, incolpare, semplicemente deve;
- 常: Sempre, spesso, frequentemente, comune, costante, generale, durevole, assoluto;
- 道: Via, Cammino, Principio, Verità, Moralità, Ragione, Abilità, Metodo, Dao, Dire, Parlare, Conversare, Dottrina, Guida.
Le traduzioni del primo verso
Infine, di seguito riportiamo la traduzione di Augusto Shantena Sabbadini [1]:
Il Dao di cui si può parlare non è l’eterno Dao.
E di Duyvendak [2]:
La Via veramente Via non è una via costante.
Conservando il termine Dao senza tradurlo si potrebbe anche scrivere:
Il Dao veramente Dao non è un Dao costante.
Alla luce di quanto scritto, è evidente che diventi davvero difficile rappresentare visivamente il Dao con un’immagine fissa, per quanto intrinsecamente racchiuda un “movimento”. Il Dao potrebbe essere legato più che altro al concetto di Wuji (assenza di polarità, Wújí, 无极), concetto che tratteremo in seguito. Proprio per questi motivi, il simbolo che qui in occidente è conosciuto come Dao, è chiamato in realtà Taijitu.
Il significato del Taijitu
Taijitu (Tàijítú, 太极图) è traducibile come diagramma/disegno del Taiji. Benché sia indubbiamente più famosa una rappresentazione, esistono diversi Taijitu. Ne riportiamo di seguito alcuni tra quelli più diffusi:
Sia nella forma più comune che nelle altre, il simbolo rievoca l’immagine del movimento a spirale; concetto molto importante anche dal punto di vista marziale. Ma se il Taijitu è un diagramma rappresentativo del Taiji, che cos’è il Taiji? Prima di approfondire i significati del Taijitu, vediamo brevemente cosa si intende per Taiji.
Il significato di Taiji
Riportiamo di seguito una definizione di Taiji tratta da “Teoria del Taiji Quan” riportata nel libro “Il Tao del Tai-chi Chuan”[3]:
Il Taiji è nato dal Wuji o ultima vacuità. Esso è l’origine delle condizioni statiche e dinamiche ed è la madre dello Yin e dello Yang. Fermi si combinano, muovendosi si separano.
Considerando che il termine Taiji è traducibile come “Suprema polarità”, possiamo affermare che sia una rappresentazione dell’unità e complementarietà degli opposti, non degli opposti medesimi.
Riferendoci all’etimologia di “simbolo” (da symballo, metto insieme, unisco) possiamo affermare che il Taiji sia per certi versi il simbolo per eccellenza, che ci comunica l’unione degli opposti (Yin e Yang), non la loro separazione.
Il Taiji per Sun Lutang
Sun Lutang nel suo “Taiji Quan” scrive:
Il Taiji è l’unico qi. L’unico qi è Taiji.
Questa bellissima citazione di Sun Lutang ci permette di comprendere che in realtà Yin e Yang sono manifestazioni di un’unica forma di energia (qi) che si manifesta in modi diversi, opposti. Per dirla in termini fisici, ci mostra come la realtà sia riconducibile a un unico stato vibratorio, a un unica energia di fondo, a un unità, il Taiji appunto.
Il significato del Taijitu in sei punti:
Sempre nel Tao del Tai-chi Chuan [3], vengono messi in risalto i seguenti significati, racchiusi nella forma più conosciuta del Taijitu:
- La linea centrale;
- Le due aree;
- I due punti;
- Percorrendo il simbolo;
- Il Taiji nel Dao De jing;
- Il significato dell’intero diagramma Taiji.
La linea centrale
La linea che divide Yin e Yang nel diagramma è curva, non retta. Questo è volto a trasmettere proprio l’idea di movimento continuo, di non staticità. Il Taiji si manifesta nel movimento.
Le due aree
La sfera è divisa in due parti di uguale dimensione.
Si muovono e trasformano continuamente, si limitano e si integrano reciprocamente, eppure mantengono di continuo il loro equilibrio e la loro armonia. [3]
Questo ci riporta al continuo movimento richiesto per armonizzare costantemente Yin e Yang, concetto esperibile in particolare durante la pratica del Tui Shou, nelle arti marziali tradizionali cinesi. L’ascolto del vuoto (yin) e del pieno (yang), la loro comprensione e infine l’azione volta ad armonizzarli mettendo fuori combattimento l’avversario.
I due punti
La parte bianca del diagramma Taiji contiene un punto nero così come la parte nera contiene un punto bianco.
Così nello Yin vi è lo Yang, e nello Yang lo Yin. (…) Questa interrelazione è ben visibile nel Taiji Quan. Le posizioni non devono essere né totalmente rilassate (Yin) né totalmente in tensione (Yang) [3].
Da quanto scritto si può dedurre una conseguenza importante: non si può mai parlare di Yin o Yan assoluti, di qualcosa totalmente Yin o totalmente Yang.
Percorrendo il simbolo
Percorrendo la circonferenza del simbolo del Taiji, ci accorgiamo che la parte bianca cambia gradualmente, lasciando spazio a quella nera. La massima ampiezza dell’una indica l’inizio dell’altra. Anche questo concetto ha diverse importanti applicazioni marziali, dal momento che permette di “prevedere” l’evoluzione dei movimenti dell’avversario.
Il Taiji nel Dao De Jing
Come quinto punto il testo riporta un verso del Dao De Jing, che riportiamo di seguito:
Il Dao genera l’uno,
l’uno genera il due.
Il due genera il tre,
il tre genera i diecimila esseri. [1]
In questi versi troviamo conferma di quanto detto finora: l’associazione del Dao con il concetto di Wuji; il Taiji come simbolo di unità e non di Yin e Yang (concetto espresso dal due, dualità).
Il significato dell’intero diagramma Taiji
Quindi qual’è il significato dell’intero diagramma Taiji?
Esso illustra come due opposti possano essere armonizzati in un’unità integrata. Questo si può applicare sia alle relazioni esistenti nella natura che a quelle nell’ambito umano [3].
La morale e il significato di Dao e di Taiji
In ottica Taoista, il ricondurre uno degli opposti al concetto di bene o male è improprio in quanto legato a un’associazione puramente percettiva. Se per esempio consideriamo la dicotomia Yang-Caldo, Yin-Freddo, ci rendiamo conto di come l’etichetta benevolo o malevolo sia prettamente legata alla nostra soggettività e alla singola situazione, non riconducibile quindi solamente a uno dei due opposti. La suddivisione in opposti Yin e Yang è un modo per schematizzare la realtà di fatto, senza l’aggiunta di ulteriori connotazioni morali soggettive. Per chiarire, è un po’ come osservare gli eventi che ci accadono per quello che sono (costituiti da forze in opposizione e in movimento) senza applicare agli stessi un nostro giudizio (giusti-sbagliati, buoni-cattivi). Il giudizio va in direzione contraria all’idea unificante insita nel simbolo stesso del Taiji. Il tema è sicuramente complesso per poter essere sviscerato in poche righe, ma era importante almeno sottolineare questo aspetto.
Per approfondire:
Tao Te Ching, Augusto Shantena Sabbadini, URRA;
Tao Te Ching, J.J.L. Duyvendak, Gli Adelphi;
Il Tao del Tai-Chi Chuan, Jou Tsung Hwa, Ubaldini Editore.
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